Titolo originale: The Amazing Spider-Man 2
Anno: 2014
Regia: Marc Webb
Sceneggiatura: Alex Kurtzman, Robert Orci, Jeff Pinkner
Cast:
Andrew Garfield: Peter Parker/Spider-Man
Emma Stone: Gwen Stacy
Jamie Foxx: Max Dillon/Electro
Dane DeHaan: Harry Osborn/Green Goblin
Sally Field: May Parker
Chris Cooper: Norman Osborn
Paul Giamatti: Aleksei Sytsevich/Rhino
Marton Csokas: Dr. Kafka
Colm Feore: Donald Menken
Felicity Jones: Felicia Hardy
B.J. Novak: Alistair Smythe
Denis Leary: Cap. George Stacy
Campbell Scott: Richard Parker
Embeth Davidtz: Mary Parker
Martin Sheen: Ben Parker
Michael Massee: Gustav Fiers
Stan Lee: Uomo tra il pubblico alla cerimonia di consegna dei diplomi
A scanso di equivoci mettiamo subito in chiaro una cosa, il titolo originale del sequel di Marc Webb è SOLO The Amazing Spider-Man. Il sottotitolo il potere di Electro (per l’Italia, Rise of Electro in altri paesi) non è altro che una pessima trovata del marketing che non ha fatto altro che creare delle false aspettative sul villain in questione e sul film in generale.
Come detto poco sopra il film è il sequel di The Amazing Spider-Man uscito nel 2012 e sempre diretto da Marc Webb. In questo sequel ritroviamo Peter Parker (Andrew Garfield) sempre diviso tra una vita normale e quella dell’eroe alle prese con le conseguenze della promessa fatta al Capitano Stacy, morto nel primo episodio, padre della sua fidanzata, Gwen Stacy (Emma Stone). Il senso di colpa di Peter, i crescenti nemici e la paura di metterla in pericolo mette in crisi il rapporto tra i due mentre in città fa la comparsa un nuovo supercriminale, Electro (un abbruttito Jamie Foxx). Fa inoltre il suo ritorno a New York il figlio del capo della Oscorp, Harry Osborn (Dane DeHaan), amico d’infanzia di Peter.
Il film mantiene la linea intrapresa con il capitolo precedente ispirandosi soprattutto alla serie Ultimate Spider-Man per quel che riguarda il carattere di Peter e l’aspetto di Electro ma la trama pur essendo una storia totalmente originale per il film prende spunto dalla storyarc riguardante il passato dei coniugi Parker, riprendendo una sottotrama lasciata in sospeso in precedenza, e ad un episodio in particolare della classica serie The Amazing Spider-Man… ma ci torniamo dopo.
[ATTENZIONE SPOILER]
Facciamo un passo indietro ad Electro ed al pasticcio dovuto al sottotitolo il potere di Electro. Questo sottotitolo usato al di fuori degli Stati Uniti ha creato false aspettative sul criminale facendoci pensare che questi fosse il villain principale della pellicola. Questo unito ad una campagna pubblicitaria che si è sempre (o quasi) concentrata sul personaggio interpretato da Jamie Foxx. In realtà Max Dillon (vero nome di Electro) è un uomo che ha subito molte ingiustizie dalla vita, ignorato da tutti se non da chi si vuole approfittare di lui ma soprattutto con una scarsissima autostima. Una mente veramente debole che non ha altro desiderio di essere notato. Ma dobbiamo fare attenzione a cosa desideriamo, una volta ottenuti i poteri e trasformato nel mostruoso Electro, dopo l’ennesima prepotenza subita, Max ottiene tutta l’attenzione che voleva ma le conseguenze per lui saranno pesanti, divenendo un pericolo per tutti, un pericolo che solo Spider-Man può fermare, trasformando l’ossessione di Max verso il suo idolo nell’ossessione di Electro per il suo nemico, quell’idolo che lo ha tradito. Questo carattere debole non farà altro che renderlo un subordinato eterno, il bisogno di sentirsi accettato unito alle parole “ho bisogno di te” lo renderanno uno scagnozzo di Harry Osborn con il quale condivide il tradimento da parte della Oscorp e l’odio nei confronti di Spider-Man. Harry Osborn si rivela essere così il principale nemico dell’Uomo Ragno. Harry è in cerca di una cura per la malattia ereditata dal padre Norman (che muore a inizio film) e la soluzione (secondo lui) è nel sangue di Spider-Man. Il rifiuto dell’eroe (giustificato dagli eventi del primo film) e il tradimento della Oscorp fanno maturare nel giovane un odio profondo gia radicato in lui dal difficile rapporto con il padre.
In apparenza la scelta di inserire il potere di Electro nel titolo può sembrare simile a Captain America: The Winter Soldier, anche in quel caso il Soldato d’Inverno ricopre un ruolo da subordinato e non quello del villain principale. Quindi dove sta la differenza? Se nel caso del Soldato d’Inverno questi pur essendo un sicario del vero villain si legava indissolubilmente al protagonista e al capitolo precedente lo stesso non avviene in The Amazing Spider-Man 2 dove Max Dillon/Electro rimane relegato a quel ruolo.
Harry Osborn si rivela come uno dei punti di forza del film grazie ad un ottima interpretazione di Dane DeHaan già visto all’opera con superpoteri nel trhiller/fantascientifico Chronicle, che ruba decisamente la scena al premio oscar Jamie Foxx il cui character godeva di poco spessore per i motivi espressi poco fa. La scelta di eliminare Norman Osborn si rivela azzeccata, l’Harry di Amazing Spider-Man così non risulta come una copia della versione apparsa nella trilogia precedente ma assume un nuovo aspetto, racchiudendo in se caratteristiche sia di Norman che di Harry, verso la fine lo vedremo trasformarsi nel folle Green Goblin, cosa rivelata solo a poche settimane dall’uscita del film, in effetti Goblin lo si vede molto poco ma il suo ruolo sarà decisivo. Quindi perchè concentrare tutta l’attenzione sul solo Electro? Persino Rhino ha avuto più visibilità di Osborn, tanto da comparire anch’esso nel poster ma ci torniamo dopo. Molto probabilmente si deve tutto al voler tener nascosto il più possibile l’evento principale del film ovvero quell’episodio importantissimo per la vita di Peter Parker che citavo più sopra: la notte in cui morì Gwen Stacy!
Chiunque conosca la vita editoriale e non di Spider-Man ha sentito menzionare almeno una volta questo episodio; per i pochi che non lo conoscano nell’episodio in questione Green Goblin (Norman Osborn) rapiva Gwen Stacy per portarla sul ponte di Brooklyn, e nel mezzo della lotta la fece cadere (episodio citato anche nel primo Spider-Man di Sam Raimi), Peter cerco di arrestare la sua caduta con la ragnatela ma il contraccolpo le spezzò il collo. Di consequenza pare appropriata la decisione di mettere apparentemente in secondo piano Goblin, così da mettere lo spettatore di fronte a qualcosa di inaspettato (o quasi). Per un fan sapere che il villain principale era Goblin (anche se in questo caso è Harry) sarebbe stato fin troppo palese.
La morte di Gwen è uno dei pezzi più riusciti del film, non una semplice rappresentazione di quanto accaduto nel fumetto, gli autori sadicamente fanno stare in ansia lo spettatore, così come Harry con Peter, sul destino della ragazza che inevitabilmente arriva e colpisce.
L’Harry Osborn/Green Goblin di DeHaan grazie ad un ottima intepretazione dell’attore e ai tragici eventi del film diventa quindi un villain di prima categoria rendendo giustizia al personaggio (diciamo la verità la versione di James Franco sarebbe stata ottima se la crescita vista in Spider-Man 2 non fosse stata letteralmente buttata in Spider-Man 3 per dare spazio a Venom, il terzo villain incomodo)
Dulcis in fundo spendiamo due parole sulla piccola parte di Paul Giamatti nel criminale Aleksei Sytsevich alias Rhino. Pubblicizzato come secondo villain della pellicola in realtà lo si vede molto poco a inizio (come Aleksei) e fine film (come Rhino). Più un cameo che una parte vera e propria ma che si rivela come una buona idea ponendo le basi per gli altri film in cantiere sul franchise ma soprattutto evitando la sovrabbondaza di character da gestire all’interno di una storia gia strabordante ed evitando l’errore di Spider-Man 3.
In conclusione ci troviamo di fronte ad un buon prodotto che per lo più punta sull’intrattenimento e sulle citazioni dal fumetto, con i suoi difetti e le sue forzature in qualche parte della trama che in un primo tempo pare voglia strafare ma su cui ci si passa sopra grazie ad una seconda parte migliore.
Voto finale: 6.5/7