Il Corvo di James O’Barr – Recensione

Il_Corvo_CoverTitolo: Il Corvo
Autorie: James O’Barr (storia e disegni)
Edizione originale: The Crow #1-5 (1988-89)
Edizione italiana: Il Corvo #1-4 (General Press, 1994), Il Corvo (General Press/Sperling & Kupfer, 1995), Dark Side vol.16: Il Corvo (Panini Comics/RCS, 2006), Il Corvo (cartonato Panini Comics, 2007), Il Corvo Edizione Definitiva (Edizioni BD, 2013)

“Eric è tornato dal mondo dei morti per vendicare la fidanzata, brutalmente uccisa da una gang di malviventi. Al suo fianco, un misterioso corvo sovrannaturale, che lo accompagnerà in tutto il suo viaggio tra dolore e violenza, in una città maledetta e senza possibilità di redenzione. Pubblicata sul finire degli anni Ottanta, Il corvo ha saputo mescolare l’estetica dark con l’archetipo della vendetta e il dolore implacabile del lutto. Trasformato in un film di enorme successo nel 1994, Il corvo è diventato un’icona senza tempo che ancora oggi non smette di emozionare nuovi lettori. Rivisto, restaurato e ampliato da James O’Barr in persona con materiale mai visto prima, Il corvo è finalmente disponibile nella sua edizione definitiva.”

“Non è morte se la rifiuti.
Lo è se l’accetti.”

il_corvo_vendettaPotrebbe quasi essere il sunto di questo fumetto, se solo questo fosse un fumetto nel vero senso della parola, lo considero più una poesia pura di immagini e testi.
I disegni sono fini, realistici e pieni di giochi di luce, quasi una luce angelica e sfumata quando si tratta dei flashback di Eric e Shelly, i due giovani innamorati e successivamente disturbati e caotici nelle sequenze di vendetta, di violenza e di lotta. Tutto in questo racconto è un omaggio alla vita, alla vita che non c’è più ma che non ci va di definire come “morte” nel vero senso della parola.
Di fatti sconcertanti ne sentiamo tutti i giorni al telegiornale e il più delle volte le vittime vengono dimenticate per carnefici che non pagano una vera e propria pena anzi a volte diventano quasi delle star, quante volte invece vorremmo sentire che la giustizia su atti di sciacallaggio del genere come lo stupro, la tortura e la morte che colpisce rispettivamente i due ragazzi di questo fumetto, sia compiuta. Il fumetto mette alla prova la dura evidenza, che talvolta finisce per stimolare discussioni morali in merito, che alla fine per certi atti di pura crudeltà.. vorremmo (o azzardiamo quasi dire che sarebbe giusto) che si paghi con la vita il crimine abnorme commesso; perchè si, esiste una giustizia fondata sulla legge civile (in paesi e in un umanità presumibilmente civile) .. e una giustizia più brutale ma che potremmo dire naturale, forse più facile, fondata al di fuori della civiltà, nel nostro sangue, dove i carnefici dovrebbero essere ripagati con la stessa moneta, una giustizia che non ci fa essere superiori è vero, forse fin troppo accelerata, dove una persona non avrebbe nemmeno il tempo di comprendere la gravità di quello che ha commesso, ma su certe azioni nemmeno la mente regge, parliamo chiaro, le persone comprendono davvero ciò che si commettono? E non pensiamo certo ad omicidi d’impulso o a rapine in banca per quanto gravi siano anche quelle, parliamo di orrori inconcepibili, c’è davvero modo di pentirsene? si può davvero ricominciare? Siamo sicuri che tutti in società vogliono continuare a mantenere soggetti del genere con alla base fatiche di tutti, e il rischio che queste cose non vengano ripetute? Sono argomenti scottanti e di certo non si può fare di un’erba un fascio, tanto meno dare risposta a tutto questo in una semplice recensione, essere superiori o migliori non vuol certo dire uccidere a nostra volta, ma vuol dire porgere oltre che la guancia la mano ? Almeno una volta tutti ce lo siamo chiesto e forse una vera risposta non ci sarà mai. La rabbia e le domande di questo fumetto valgono sicuramente l’acquisto. Qui non troviamo un vero e proprio scontro fra pensieri negativi o positivi, la posizione dell’autore è più rigida , qui c’è la risposta. Un punto di vista forte e coraggioso. Quello dettato dal cuore. Nessuno ha fatto giustizia per la morte dei protagonisti, nessuno si è ricordato di quei due ragazzi vittime di una crudeltà gratuita, di un semplice teppismo trasformatosi in una violenza che divertiva i suoi fautori, la vendetta non è una questione personale nel racconto, diventa quasi un obbligo di fronte a questa crudeltà.
Sicuramente molta della rabbia presente in questo racconto è anche dovuta alla scomparsa della moglie dell’autore e al suo dolore, la rabbia di un uomo contro la vita che gli ha portato via ciò che aveva di più caro, in questa assenza di giustizia chiaramente sentiamo ancora di più il personaggio di Eric, con più convinzione.
La fine può essere quasi scontata ,una pace ritrovata, voler morire e morire finalmente il_corvocome scelta non come fatalità, voler congiungersi alla persona amata dando pace anche a lei. La rappresentazione di un finale malinconico ma pieno d’amore con immagini che si sfumano e poche frasi che lasciano il posto al silenzio solenne concludono un’opera di grande impatto emotivo, di grande intelletto e romanticismo.
Questo è davvero un omaggio e un plauso a quelle anime che non vengono ricordate e che non trovano pace. Eric e Shelly potremmo essere noi o potrebbero essere la/il nostra/o amante, la/il nostra/o migliore amica/o, nostra/o sorella/fratello o una delle persone che amiamo che da un momento all’altro potrebbe lasciare questo mondo fatalmente.

PS: Comprate questo fumetto e leggetelo solo se amate e amate davvero, non chiunque stiate pensando ma la vita stessa.

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