Empire stagione 1 – La minirece off topic

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Tra i vari thriller, supereroi, fantasy e sci-fi, la serie che maggiormente ci ha colpito e coinvolto non ha nulla di tutto ciò. Acclamata in patria, Empire è un musical drama, ma attenzione, non ha niente a che vedere con serie per teenager come Glee (con tutto rispetto).

Ambientato nel mondo dell’Hip Hop Empire racconta proprio di un impero, un impero discografico in cima al quale troviamo Lucius Lyon (Terrence Howard), un ex rapper che come tanti in quel mondo ha un passato da delunquente, che una volta scoperto di essere malato di SLA e di avere solo tre anni di vita, decide di mettere in competizione i suoi tre figli – il più grande, Andre, uomo d’affari bramoso di potere ma privo di talento musicale, Jamal (il nostro preferito), cantante omosessuale da sempre in cerca dell’approvazione da parte di un padre omofobo, cosa non inconsueta nella comunità nera e in particolare in quella Hip Hop, e il più piccolo Hakeem, rapper talentuoso ma viziato alla continua ricerca della fama – per valutare chi ha i requisiti per dirigere l’Empire Entertainment. A complicare le cose c’è il ritorno di Cookie Lyon, ex moglie di Lucius, appena uscita dal carcere dopo diciassette anni e intenzionata a riprendersi ciò che le appartiene di diritto. Cookie, assieme a Jamal, è forse il personaggio più interessante di tutta la vicenda, un personaggio controverso come lo sono un pò tutti infondo in questa serie ma forse lei ha qualcosa in più, un carattere che forse non rappresenta virtù positive ma che indubbiamente con lo scorrere del tempo si dimostrerà quello più vero e sincero di tutta la vicenda.
Empire è una storia di famiglia, ambizione, intrighi e potere in cui il concetto di bene e male non è così netto e dove niente e nessuno sembra essere immune dal fascino seducente del lato oscuto che ognuno di noi nasconde, tutti hanno un prezzo. A differenza di molte delle serie di maggior successo attualmente in onda, nel corso dei suoi 12 episodi Empire è un susseguirsi di colpi di scena, niente è come sembra, niente resta immutato.
Consigliato non solo a chi è appassionato di Hip Hop (tantissime le guest star) ma a chiunque voglia una serie che tenga con il fiato sospeso e che sia capace di mettere da parte i pregiudizi sugli stereotipi nei confronti di questa cultura, stereotipi ben presenti nella serie ma mai così reali e rappresentativi.

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