Arrow stagione 3 – Recensione

Arrow_season_3_title_card1Ovvero come fare una serie ispirata a Freccia Verde senza Freccia Verde. E no, non ci riferiamo solo al nome.

Non abbiamo mai provato molta simpatia per Arrow, non ci ha mai convinti del tutto. In gran parte per quel realismo di Nolaniana memoria che aleggiava nella prima stagione. Non perché avessimo qualcosa contro i film di Nolan, il loro bello sta proprio nell’essere circoscritti in quel contesto. E infatti dalla seconda stagione addio realismo o pseudo tale e largo a superpoteri e maschere, un cambio di registro più che apprezzato ma che dubitiamo fosse in programma sin dall’inizio. Ma soprattutto, tanti, troppi, riferimenti ed elementi presi dalla mitologia Batmaniana anzichè da quella dell’arciere di smeraldo. E un Oliver Queen decisamente meno simpatico del solito ha lasciato il posto ad uno più serio e cupo.

Questa terza stagione, beh… non ha fatto altro che palesare le intenzioni degli autori televisivi ovvero fare un telefilm su Batman. Ma Batman era off limits per cui hanno ripiegato su un altro eroe sempre di casa DC Comics, un eroe che in qualche modo gli si avvicinasse. E la scelta è ricaduta sul fin troppo sottovalutato, almeno da parte dei lettori, Green Arrow divenuto solo Arrow, almeno per ora, per la tv.

Tutta la terza stagione ruota intorno allo scontro tra la Arrow family e la Lega degli Assassini guidata da Ra’s al Ghul, intenzionato a fare di Oliver Queen il suo erede.

Fermi tutti. Dove l’abbiamo già vista questa cosa? Chi legge abitualmente i fumetti DC saprà benissimo chi è Ra’s al Ghul, per gli altri basti ripensare al sottovalutato Batman Begins.

Probabilmente qualcuno si starà chiedendo: dove sta il problema?

Qualcun altro invece starà pensando: ecco il solito lettore nerd fissato con la fedeltà al fumetto.

Il problema non è tanto l’essere stati poco fedeli con il personaggio originale, se pretendessimo la totale fedeltà ai fumetti e ai personaggi originali ci farebbero schifo praticamente tutti i cinecomics e le serie tv. I cambiamenti sono necessari, vuoi per tempistiche, contesto, epoca e questioni narrative. Volevano un Oliver Queen che fosse più duro o cupo? Ci può stare, perché no? Anche se così facendo il personaggio ha perso gran parte del suo fascino. Ma era proprio necessario trasformarlo in un Batman farlocco? Tutto di questo Arrow fa pensare a Batman, dal carattere del personaggio, ai suoi nemici e al suo relazionarsi con i suoi alleati, esempio lampante il crossover con Flash che ricordava in tutto e per tutto un tipico incontro/scontro tra Superman e Batman.

Per chi non conosce Freccia Verde il problema non si pone, per loro Oliver Queen è così. Ma per chi, come noi, conosce e apprezza il personaggio per quel che è non si può fare a meno di pensare che tutto ciò sia un insulto sia a Freccia Verde che a Batman. A Freccia Verde per essere trattato come una ruota di scorta, e a Batman trattato come una “puttanella” la cui presenza ingombrante deve sentirsi sempre e comunque impedendo così a personaggi meno conosciuti come l’arciere di poter emergere per quel che sono. Consoliamoci almeno che Flash non abbia subito lo stesso destino, merito forse per il ricordo della serie tv cult di inizio anni ’90.

(C’è anche quella fetta di pubblico a cui va bene tutto, lettori di fumetti compresi.)

Non c’è da stupirsi infatti che i personaggi interessanti di Arrow siano proprio quelli che ruotano attorno al poco originale protagonista. A partire dalla sempre simpatica Felicity Smoak, che potrebbe benissimo chiamarsi Oracolo giusto per non sottolineare altre Bat-somiglianze, a cui viene dedicato un intero (ottimo) episodio per narrarci le sue origini segrete, ma che potevano evitare di farci vedere con addosso l’armatura di Atom nel season finale.

Si Atom, alias Ray “cornuto e mazziato” Palmer, un altro eroe DC Comics al suo debutto televisivo interpretato da Brandon Routh noto ai più per aver prestato il volto a Superman nel dimenticabilissimo Superman Returns e Dylan Dog nel pessimo adattamento made in USA. Ray Palmer è una delle novità più interessanti di tutta la stagione, il personaggio ha saputo portare a modo suo un po’ di allegria in mezzo a tutti i musi lunghi e lo rivedremo tra i protagonisti di Legends of Tomorrow. Sorpresa davvero inaspettata della serie è stata Laurel che finalmente vediamo vestire i panni di Black Canary raccogliendo l’eredità della sorella Sarah, la vediamo evolversi intraprendendo un cammino che non era poi così scontato potesse prendere nel contesto della serie tv, il tutto rimanendo fedele al personaggio originale dal sostituire una persona vicina nel ruolo, all’allenamento con Wildcat (personaggio che potrebbero sfruttare ancora) fino ad arrivare al famoso urlo sonico. Siamo ancora ben lontani dall’eroina dei fumetti, e dobbiamo ammettere che Katie Cassidy non è ancora del tutto credibile nelle scene d’azione, ma siamo sulla buona strada. Chapeau!
Rimanendo in famiglia Lance è un po’ deludente il ruolo del Detective Lance che dapprima svolge un ruolo comparabile a quello del Commissario Gordon per Batman per poi cambiare radicalmente idea nel corso della stagione. C’è un motivo serio per questo cambiamento, è vero, ma non convince del tutto e l’impressione è che sia diventato una figura di cui non sappiano esattamente cosa farsene.
E poi c’è Roy Harper che in questa stagione abbiamo visto assumere l’identità di Arsenal per poi mollare alla fine… Questa decisione lascia un po’ spiazzati, Roy è stato sin dall’inizio un personaggio ben caratterizzato -e qui ammettiamo di non conoscere la versione originale per dire se sia fedele o meno ma a maggior ragione serve a ribadire il concetto che non si critica la poca fedeltà di Oliver Queen ma la caratterizzazione rubata a Batman- che abbiamo visto crescere molto dal ragazzo di strada della prima stagione fino alla maturità del vigilante Arsenal. Il suo abbandono ci lascia perplessi, non tanto per l’abbandono in se (che ci sta anche ai fini della trama) ma per le conseguenze che questa scelta hanno significato per Thea Queen. Il non voler fuggire insieme a lei per non farle vivere una vita in perenne fuga e darle la possibilità di trovare la propria via, così come è accaduto a lui, lo troviamo poco credibile soprattutto per il chiaro invito a prendere il suo posto come partner di Arrow. Perché rinunciare ad essere felici insieme anche se in fuga per lasciarla vivere lo stesso una vita di pericoli come vigilante? Il messaggio che ci vuole trasmettere questa scelta narrativa è chiaro ma forse si poteva gestire diversamente. (O forse Roy si è solo stancato di lei!).
Speriamo che questo sia solo un arrivederci e non un addio, che Arsenal abbia ancora un futuro (e se proprio vogliam dirla tutta il suo costume era più figo di quello di Arrow!

arrow_69870Anche Arrow soffre della sua lunghezza costringendo gli sceneggiatori a ricorrere a vari episodi riempitivi che spezzano un ritmo già non del tutto coinvolgente anche grazie all’ormai abusato espediente dei flashback che giunti alla terza stagione hanno stancato, con i forzatissimi parallelismi tra passato e presente con tanto di morale che sembra uscita direttamente da cartoon come He-Man e Action Man. Questa terza stagione si può tranquillamente dividere in due parti, una prima parte più convincente dove l’attenzione è sia focalizzata sulla storia principale ma senza tralasciare i comprimari nei casi citati sopra, e la seconda troppo concentrata sullo scontro Arrow/Ra’s al Ghul, decisamente meno interessante del previsto in parte forse proprio a causa del villain. Ra’s al Ghul è un nome altisonante nei comics, non solo per Batman, e questa versione non è riuscita ad essere all’altezza.

Giunti ad un finale fin troppo rose e fiori per come si sono svolte le cose non ci resta che attendere la quarta stagione nella speranza che finalmente il cavaliere oscuro farlocco lasci il posto al vero arciere di smeraldo, per quanto possibile in un adattamento televisivo. Stando ad alcune dichiarazioni di Stephen Amell forse c’è buona possibilità che questo avvenga, pensiero confermato anche da alcuni easter egg presenti in Flash. I fatti daranno conferma o meno sulla cosa, per cui staremo a vedere.

Voto finale 5 1/2

6 risposte a "Arrow stagione 3 – Recensione"

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  1. Stagione brutta. Ma brutta per dir brutta sei stato fin troppo generoso.
    La prima stagione tratta da A Wonder Year di Mike Grell ci sta pure.
    La seconda tradda da Deathstroke sempre di Grell è indubbiamente la migliore.
    Questa terza partita come un adattamento di cacciatori dall’arco lungo si è trasformata in un adattamento di figlio del Demone. Di Freccia Verde non ha nulla. Neanche il nome.(vi costa scrivere Green davanti Arrow?)
    Oliver Queen è completamente idiota, hanno voluto fare una copia di Bruce Wayne, e ok, va bene, ma eliminatemi allora i riferimenti a Freccia Verde, il continuo comportamento cupo da Batman accostato a degli spruzzi del classico Freccia Verde, stona tantissimo, FV è un eroe diversissimo da Batman. Batman sa di poter conquistare il mondo come nulla, sa di averne le capacità, FV invece sa di essere l’eroe meno potente, e l’unica cosa che lo manda avanti è la determinazione. Non potete mischiarmeli. Il cast di comprimari ha lo stesso problema del protagonista. Che intendo? Arsenal/Jason Todd, Atom/Nightwing, Felicity/Oracle, Diggle/Robin, Lance/Gordon. Si salva solo Black Canary, che essendo comprimaria di entrambi gli eroi, non ha subito modifiche, anche se un che di Batgirl ce l’ha.
    Secondo me anche la regia è peggiorata, meno dinamica e più ferrosa rende il tutto più noioso da seguire.

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    1. Sugli altri protagonisti penso che l’accostamento ai personaggi che citi sia questione fisiologica della DC Comics, dove il concetto di famiglia è quasi da sempre presente e per me ci sta anche, fin quando questi mantengono una loro identità. Mi spiego, Arsenal ovviamente ha la stessa funzione di sidekick come lo sono i vari Robin per Batman, Kid Flash per Flash, e così via, ma diversamente da Oliver che caratterialmente è palesemente diventato Bruce Wayne, Roy mantiene una sua identità, non è diventato Jason Todd, seppur abbiano qualche somiglianza mantgono le loro diversità. Idem per gli altri. O come Felicity che per ammissione stessa degli autori della serie doveva chiamarsi Oracle è ben diversa da Barbara Gordon.

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      1. Si ok, magari gli altri un pò meno, ma posso assicurarti che,e te lo dico da grande fan di Arsenal che ho letto in tutte le sue versioni, che il Roy della serie con il Roy dei fumetti non ci azzecca niente. È un sidekick con problemi di rabbia che veste di rosso. Jason.
        La cosa che mi da fastidio è ad esempio, perchè inserire personaggi nuovi che col fumetto non c’entrano niente? Potevate far iniziare la serie con Ollie da solo, affiancargli Roy e Dinah(perche cambiate i nomi?) alla fine della prima serie, farci vedere Connor in un flashback della seconda(come hanno fatto) e introdurlo nella terza, e magari nella quarta ci mettono Mia. Fine. Che senso ha fare tante Black canary e introdurre personaggi, se non per affiancare il personaggio a Batman.

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  2. Terza stagione davvero insopportabile.
    I ruoli si mischiano ma senza un nesso logico ben preciso, unite al perenne tentativo di snaturare l’arciere per renderlo un “arciere oscuro”, facendo perdere l’essenza stessa di essere FV.
    Il personaggio do Roy/Arsenal è una delle poche note che salvo (anche per la questione droga, tema fedele al fumetto).
    La Black Canary mi è piaciuta a metà, e per metà intendo Sarah. Laurel è uno di quei personaggi che cominciano a starti sugli zebedei fin dall’inizio, e il fatto di vestire i panni della sorella l’ha fatta diventare se possibile ancor più irritante. Goffa nei movimenti, sempre in lotta piagnucolosa con il padre, che sta diventando un bamboccione che agisce solo per ripicca, il continuo voler affermarsi come un osso duro che non è….mamma mia quanto la odio!
    Gli altri personaggi creano un contorno piacevole, ma non abbastanza per elevare la serie sopra la sufficienza.
    Ultima nota invece per i palinsesti italiani. Per chi seguisse anche Flash avrà sicuramente notato che i due season finale andavano visti al contrario dell’ordine canonico, cioè prima Arrow poi Flash (la scena iniziale di Arrow non potrebbe esistere visto che [SPOILER]Barry si dovrebbe trovare dentro ad un buco nero[/SPOILER]). Questo aggiunge una nota di tristezza, dato che sta a significare la poca cura che nutrono le reti televisive italiane ancora un volta per un fenomeno mediatico in continua espansione come cinecomics universe.

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    1. Personalmente ho sempre trovato antipatica un po’ tutta la famiglia Lance ma come dico nella rece non mi dispiace come stanno andando le cose almeno per quanto riguarda Laurel.
      Il finale di stagione negli stati uniti è andato in onda diversamente?

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  3. Purtroppo essendo Freccia Verd eun personaggio dotato di un unoverso narrativo poco interessante sfruttano questa serie per lanciare tutti i personaggi Dc di terzo ordine….

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