Settembre è stato caratterizzato da poche letture ma ben selezionate.
Elektra vol.2: riverenza
(Marvel Italia/Panini Comics)
Secondo e purtroppo ultimo volume dell’ultima serie dedicata all’antieroina creata da Frank Miller. Sembra davvero perseguitato dalla sfortuna Haden Blackman che dopo aver lasciato Batwoman per divergenze con la DC non vede premiata dalle vendite la sua bellissima serie di Elektra, una delle serie Marvel dal taglio più autoriale che si sono viste nel Marvel NOW. I disegni di Del Mundo sono pura arte.
The Punisher: cento giorni dopo
(Marvel Italia/Panini Comics)
Primo appuntamento con la raccolta in volume del Punisher di Greg Rucka. Non siamo mai stati dei grandissimi fan del Puni ma la presenza di Rucka ci rasserena e ci convince, l’autore infatti mette in scena una serie in cui il violento vigilante sembra quasi essere una figura secondaria, e si preferisce narrare la storia attraverso le vicende degli altri personaggi. Se poi ci aggiungiamo che il Frank Castle di Checchetto è identico a Snake di Metal Gear Solid… nuff said!
Mortal Kombat X vol.1
(DC Comics/RW Lion)
Non al livello degli altri titoli presenti nell’articolo ma merita una menzione la serie prequel del famoso videogioco picchiaduro, un fumetto consigliato ai fan della serie ha il merito della presenza dei personaggi meno famosi della saga e non presenti nel gioco così da non farli cadere nel dimenticatoio, oltre che a raccontarci le origini dei protagonisti. I disegni sono molto buoni ma in qualche vignetta si può notare la poca cura e la fretta nel realizzarli.
Sex Criminals vol.2: due piccioncini, una fava
(Image Comics/Bao Publishing)
Sex Criminals è quella serie premiata e acclamata dalla critica di quel Matt Fraction che ha fatto faville con il suo Hawkeye in Marvel ma che nel primo volume non ci ha convinto del tutto. Che Fraction sia bravo non lo nega nessuno, l’approccio totalmente indi alla serie è uno dei punti di forza dell’opera, l’altro sono le storie personali dei vari protagonisti più interessanti della storia in sé che è un po’ lenta a decollare ma che comunque incuriosisce.
Dylan Dog: i colori della paura 10: la camera chiusa
(Bonelli)
Di questa collana ne abbiamo già parlato il mese scorso e iniziavo seriamente a chiedermi dove fosse quella paura citata nel titolo, i colori invece… quelli si che ci sono sempre. Poi arrivano Rita Porretto e Silvia Mericone, su disegni di Simona Denna, che con un idea semplicissima, Dylan Dog è intrappolato nella camera chiusa del titolo, riescono a trasmettere al lettore angoscia e tensione come se stessimo vivendo l’esperienza in prima persona.
Alita
(Planet Manga/Panini Comics)
A quindici anni dalla prima lettura (e dall’ultima edizione italiana) ci siamo riletti Alita, l’angelo della battaglia, purtroppo nella versione monca del vero finale per potersi riallacciare alla deludente seconda serie Alita Last Order (che forse un giorno ci rileggeremo), ma nonostante ci manchi il finale la differenza tra le due serie si sente. Potremmo riassumere Alita citando le parole dell’eroina cyberpunk: “Non so dire se sia durata qualche secondo oppure qualche ora… comunque è stata un esperienza singolare, e molto intensa. Finora ho conosciuto molte persone… e ho vissuto parecchi momenti sgradevoli, momenti di grande tristezza… però… a questo mondo non esiste niente che non abbia un significato. E nessuno muore mai veramente”.
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