Goddess di Ennis, Daredevil di Waid e Dylan Dog: attenti al Goblin

È passato davvero tanto dall’ultimo articolo della nostra rubrica dedicata alle nostre letture, avrei voluto pubblicarlo prima ma a causa del lavoro e dell’uscita di ben due cinecomics ho dovuto rinviare.

vertigo_library_09_garth_ennis_presenta_goddess_011Premetto che Garth Ennis è uno dei miei autori preferiti e che ben due sue serie (Preacher e Hitman) sono tra le mie opere preferite. Vien da se che quando esce qualche volume scritto da lui mi ci butti a capofitto, sempre se questi non tratti di guerra che non è esattamente il mio genere. Ripubblicato di recente da Lion Comics in due volumi Goddess è la prima opera realizzata per la Vertigo dall’autore irlandese. In breve narra la storia di Rosie Nolan, una ragazza normale che un giorno scopre di possedere degli enormi poteri che non è in grado di controllare tanto potenti da poter creare una spaccatura tra Inghilterra e Scozia. Inizierà una fuga accompagnata da alcuni amici (Jeff un ragazzo innamorato di lei, l’attivista ecologico Mudhawk e la sua ex ragazza di cui ora mi sfugge il nome) alla ricerca delle proprie origini mentre un poliziotto corrotto folle e sanguinario e la CIA le danno la caccia. Beh Goddess non mi ha fatto ne caldo ne freddo. Sono abituato agli eccessi tipici dell’autore ma qui ho trovato i tanti massacri fini a se stessi, nonostante poi tocchi temi come l’ecologia che per lui è un po’ una novità, certo anche in altre opere recenti lo è stato, come Chronicles of Wormwood ma almeno in quel caso c’era anche qualche dialogo capace di divertire mentre Goddess non offre nemmeno quello. Bocciato.

devil 1Daredevil invece ho smesso di leggerlo qualche anno fa, con la conclusione della non bellisima Shadowland di Andy Diggle perché iniziavo a non volerne più sapere di spillati antologici e così colsi l’occasione per mollare. Poi c’è anche il discorso del cambio di toni avvenuto nella serie, dalle atmosfere noir hard boiled ad atmosfere più classiche e solari ma sono consapevole del fatto che questo cambio dopo gli ultimi avvenimenti fu d’obbligo. Ma nonostante ciò la nuova serie di Mark Waid nel frattempo ha ricevuto molti consensi da pubblico e critica. Ebbene con la raccolta in volume della Marvel Collection da Panini Comics mi son detto perché no? La lettura ha generato in me sensazioni contrastanti. Buone storie, buoni dialoghi, un bellissimo e originale storytelling da parte di Rivera eppure non mi ha convinto fino in fondo. Non è colpa di Waid che ripeto ha fatto un buon lavoro, è colpa mia perché semplicemente non è il MIO Devil, devo abituarmi a vederlo affrontare supercriminali come Klaw e La Macchia (a proposito ottima l’idea di ripescare un supercriminale di serie B come lui, la resa grafica dei suoi poteri era eccezionale). Ma gli voglio dare un altra possibilità.

dyd_attenti_goblinChiudiamo parlando di una storia breve di Dylan Dog, Attenti al Goblin! pubblicata  originariamente sulla collana Dylan Dog Color Fest e ripubblicata di recente su I Colori della Paura  41. Storia di Claudio Chiaverotti, disegni di Paolo Armitano e Davide Furnò. La trama vede dei piccoli malviventi uccisi da una creatura che pare ricordare un vecchio caso con cui Dylan ebbe a che fare, il Goblin appunto, ovvero una scimmietta che all’epoca se la prese con chi uccise la sua compagna e proprio per questo motivo Bloch coinvolge l’indagatore dell’incubo nel caso. L’unica testimone del caso si confida con Dylan dandogli qualche dritta per l’indagine. Fino a qui tutto bene se non fosse che una volta scoperto il motivo di questi attacchi, ovvero un traffico di combattimenti illegali tra cani, Dylan rischi di venire ucciso con la testimone presente, perché vedete lei è invischiata con questi tizi. Quello che mi lascia perplesso di sta storia è che non trovo un senso nel dare prima degli indizi a Dylan per poi lasciarlo uccidere, che senso ha avuto collaborare con lui e non con la polizia? La storia di per se è anche carina e i disegni son molto belli ma ha questo buco di trama (in mancanza di un altro termine) che non torna. Non è la prima storia di questa collana a lasciarmi perplesso, ce ne sono state altre forse peggiori sotto certi punti di vista dove pur comprendendone il significato e le metafore non ne ho apprezzato la trama.

4 pensieri su “Goddess di Ennis, Daredevil di Waid e Dylan Dog: attenti al Goblin

  1. Quotone per Daredevil che, senza nulla togliere al povero Waid, non ho trovato così epocale.

    Alcune cose sono state fatte veramente benissimo, ma non solo non capisco tutto questo entusiasmo per la run [bella ripeto, ma ce ne sono state di migliori] ma non l’ho nemmeno trovata adatta per il personaggio. E non è per fare il purista rompiballe [capirai, tra le cose viste negli ultimi anni come superior spider-man, Thor donna, Cap nero, la nuova Wolverine, Cap Hydra ecc, ecc un Devil “pop” quasi non si nota 😀 ] però è stato un cambio molto drastico e abbastanza forzato.

    Non voglio entrare nel dettaglio [da quanto ho capito hai letto solo il primo volume quindi saranno quanti? 7 numeri?] ma nel corso della run ci sono state delle cose che mi hanno fatto veramente rizzare i peli del corpo! Roba che neanche la più infima storia di Deadpool…..

    È stata una run piacevole, a volte interessante, ma veramente non capisco perché sia stata messa su un piedistallo [ma Daredevil è il mio personaggio preferito quindi sono un po’ di parte e per nulla obbiettivo XD ].

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    • Forzato non direi. Lo hanno smascherato, gli hanno fatto impazzire la moglie, lo hanno sbattuto in prigione e poi possedere da un demone che lo ha fatto diventare il suo peggior nemico. Non aveva toccato il fondo… peggio!! Quindi capisco la necessità dietro al cambiamento di toni. Poi tu potrai anche dirmi che si poteva benissimo fare delle storie più solari pur mantenendo l’atmosfera noir, e avresti ragione. In tal senso allora si, il cambiamento fu forzato. Poi conoscendomi continuerò a prenderlo indipendentemente da tutto finché faranno questa edizione 😀

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      • Forzato nel senso che non ha seguito un percorso ben delineato. Per esempio, Wolverine che diventa preside di una scuola è totalmente in contrasto con quello che era il personaggio in passato, ma il cambiamento è stato graduale e quasi naturale [ma non entro nei dettagli perché gli x-men non li ho mai seguiti costantemente], Mark Waid invece era intenzionato a raccontare una storia ed è partito in quarta [e ci può stare, non dico di no] ma l’allegria di Matt è molto artificiosa e si noterà molto di più in futuro [anzi, verrà detta chiare parole].
        Comunque è una bella serie, non volevo denigrarla così tanto [quando mi toccano Devil vedo subito rosso 😀 ] solo che non l’ho trovata così illuminante come invece ho letto in giro.

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        • Ah ok allora si. Povero Wolverine, tutti hanno da ridire sul suo cambiamento negli ultimi anni ma io non l’ho trovato fuori personaggio, voglio dire ha fatto da mentore a Kitty Pryde, a Jubilee, infine a Corazza, ci sta la scuola. Ma questa è un altra storia 😀

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