Sarò breve. Secondo giorno del tag game sulle citazioni. Ricapitolando: tre giorni, tre citazioni, tre nomination.
Dopo una prima giornata dedicata alle citazioni tratte da libri, non è stato per niente facile, oggi ci dedichiamo ai fumetti che per certi versi è stata persino più dura.
Sai come alcuni ragazzi pensino di essere destinati a grandi cose? Il ragazzo che è sicuro di diventare presidente. La ragazza che vuole… diamine cosa vogliono le ragazze? Essere una principessa? Hai presente quei ragazzi? Io non ero così. Clatus Kasady non era così. Io, da ragazzo non ero nessuno. La sola cosa che ha fatto di me qualcuno è stato uccidere. Non ero niente e lo sapevo. E poi è arrivato Carnage.
Da Carnage: superstite di Gerry Conway e Mike Perkins
(niente di profondo ma mi era piaciuta e ve la cuccate)
Il tuono non si placa. Spariamo e ricarichiamo e spariamo e ricarichiamo e vediamo le loro teste che esplodono e le loro viscere che volano come scarti di macelleria e le pareti del vicolo si ricoprono di brandelli di pelle e di carne e il fumo diventa così spesso che le cose in cui piantiamo pallottole appaiono come macchie urlanti in movimento contorte e traballanti.
La valchiria al mio fianco grida e ride, sfogando il proprio odio assetato di sangue nell’eccitazione pura e gioiosa del massacro. E io con lei.
Da Sin City: un’abbuffata di morte di Frank Miller
Calma, c’è calma nella città stanotte, mezzanotte tic-toc, quando tutto ciò che è buono fugge via come un cane bastonato e le ombre nere vivono con i morti, folli poesie strascicate, carne e sangue e occhi che fissano…
Grigio e disperato, forte come l’acciaio ma fragile dentro, il corvo ride sotto un lampione, il sorriso spettrale di chi è vissuto e morto e vive ancora…
Torna a casa dove può confondersi nell’ombra e dipingersi il viso con i colori della gioia…
Stanotte l’Inferno ha mandato un angelo a portare i regali…
Da Il Corvo di James O’Barr (e da questo ce ne sarebbero di belle frasi da mettere)
BONUS:
Ti direi di pregare i tuoi dei, ma so che non ne hai. Puoi pregare me, se vuoi! Ma se preghi per una morte veloce… non ti aspettare che la tua preghiera sia esaudita!
Thor: Dio del Tuono – Bomba divina di Jason Aaron e Esad Ribic
(e niente questa era troppo epica per non essere messa, quanto mi sono esaltato quando l’ho letto)
E ora via con le nominations! Vi rammento che non siete obbligati a partecipare
A domani con le ultime citazioni!
Grandissimi citazioni! Specialmente quelle de Il Corvo e Sin City [ma Sin City è una fonte inesauribile di citazioni, pure io non ho potuto fare a meno di citarlo 😀 ].
Grandissima anche la citazione del Thor di Aaron, anche se ti confesso che la frase che più mi ha gasato di tutto il suo ciclo è un’altra, quando il Macellatore di Dei sta facendo il culo a Thor:
– “Non posso fare a meno di chiedermi, piccolo Dio, riguardo i poveri stupidi umani che ti venerano, tu sei Dio di cosa? Di ascia? DI ubriachezza? Di vanità? O forse della guerra? Ho ucciso tanti Dei della guerra. E Dei del caos. Dei del sangue, della furia, della gelosia e dell’inganno. Del flagello e dei terremoti, del genocidio e della vendetta, della decomposizione e della morte. Dimmi principe di Asgard, prima di poter solo gemere e urlare…prima di morire, dimmi, di cosa Thor era Dio?
– “…del tuono”.
BOOOM e poi ci lascia giù un tuono che frigge il macellatore! Scena epica 😀
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Ammetto che quella di Sin City mi è venuta in mente appena ho letto la tua 😛 è una scena che mi piace tantissimo anche nel film, la prosa di Miller è qualcosa di stupendo.
Come mi piacerebbe un film con un Thor così…
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Mamma mia l’epicità di un Thor come quello! Purtroppo i due film fin ora usciti [ma pure nei due Avengers] è lontano anni luce…speriamo nel terzo film 😦
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