Il Cavaliere Oscuro – Recensione

Il Cavaliere Oscuro poster

Un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, un po’ tanto a dirla tutta dato che la rubrica doveva essere mensile ma ormai è evidente che non lo sarà più, in questo appuntamento di Supercinema! concludiamo la trilogia del Batman di Christopher Nolan parlando del secondo capitolo, del primo e del terzo ne abbiamo parlato qui e qui, da tanti considerato come il miglior cinecomic di sempre: Il Cavaliere Oscuro.

IL CAST DE IL CAVALIERE OSCURO

Christian Bale è Bruce Wayne/Batman
Heath Ledger è Joker
Michael Caine è Alfred Pennyworth
Gary Oldman è James Gordon
Aaron Eckhart è Harvey Dent/Due Facce
Maggie Gyllenhaal è Rachel Dawes
Morgan Freeman è Lucius Fox
Chin Han è Lau
Eric Roberts è Sal Maroni
Cillian Murphy è Jonathan Crane/Spaventapasseri

LA TRAMA IN BREVE

Da quando Batman è in azione Gotham è un posto più sicuro, il crimine ha paura e in città è arrivato un nuovo procuratore distrettuale, Harvey Dent. Dent ha l’appoggio pubblico di Bruce Wayne e collabora con Gordon e Batman per incastrare il boss Sal Maroni ed estirpare del tutto il crimine organizzato. Nel frattempo la malavita è scossa dalle azioni di un uomo sfregiato dal volto truccato che si fa chiamare Joker che deruba il loro denaro riciclato, il quale propone loro di uccidere Batman per far tornare le cose alla normalità che dopo un momento di esitazione accetta. Il criminale chiede pubblicamente a Batman di smascherarsi altrimenti ucciderà una persona per ogni giorno che passa.

ISPIRAZIONI E DIFFERENZE DAI FUMETTI

La trama de Il Cavaliere Oscuro scritto da Christopher Nolan e David S. Goyer pur non essendo un adattamento di alcuna storia originale ha molti elementi riconducibili a da due importanti graphic novel Batmaniane: Il Lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale e soprattutto The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland. Lo scopo del Joker è essenzialmente lo stesso della storia di Moore, dimostrare che anche la più retta delle persone può essere corrotta, Harvey Dent nel caso del film, Gordon nel fumetto, con risultati opposti. Il Lungo Halloween invece lo possiamo trovare nella lotta alla mafia ed in particolare all’alleanza tra Batman, Dent e Gordon e ancora una volta per il percorso di trasformazione di Dent, molte scene visivamente provengono direttamente da questa graphic novel.

Batman è in linea con il personaggio originale ma come negli altri capitoli della trilogia manca totalmente il suo essere detective e la sua ossessione per la lotta al crimine, tema appena toccato dai suoi alleati e amici. Questo Batman è convinto di poter lasciare la sua missione a differenza di quello dei fumetti che è consapevole di non poter e voler mollare.

Joker è un personaggio dalla personalità complessa, proprio come Batman ha tante sfaccettature, da non confondere con tante personalità come molti credono. In questo film si sono dedicati maggiormente sul suo lato anarchico e terroristico, meno clownesco del solito pur con qualche momento di macabra ironia. Ma senza troppi giri di parole questo è esattamente il Joker di The Killing Joke.

Harvey Dent è il personaggio più differente dalla sua controparte cartacea. Essenzialmente qua di Due Facce non ce n’è traccia, quello che vediamo è solo Harvey Dent, un Harvey Dent che non soffre di una seconda personalità ma che ha molta rabbia repressa, rabbia che un uomo nella sua posizione non può esprimere. Se nel fumetto il mezzo volto sfregiato libera la seconda personalità di Dent, il sadico Due Facce in perenne conflitto con il suo lato buono, nel film diventa solo la scusa per rilasciare quella rabbia e potersi dedicare alla vendetta. Nessun dualismo, nessuna ossessione da freak tipica dei nemici di Batman se non il lancio della moneta.

COMMENTO SUL FILM

Batman Begins e il Cavaliere Oscuro rappresentano i due film più riusciti sul personaggio di Batman, il primo da un punto di vista puramente fumettistico, il secondo da un punto di vista puramente cinematografico nel vero senso del termine. Il Cavaliere Oscuro è perfetto, tocca generi e temi diversi da quelli trattati da un classico film di supereroi, un film che per certi versi senza Batman, il Joker e compagnia funzionerebbe benissimo lo stesso. I personaggi dei fumetti vengono adattati al contesto senza essere snaturati, vengono messi al servizio della storia come se fossero loro stessi degli attori esattamente come accade nelle graphic novel d’autore slegate dalla continuity serrata, in questo caso con una morale più coraggiosa, un qualcosa mai fatto prima in un film di supereroi diventando di fatto uno spartiacque nel genere dei cinecomics, cambiandolo e influenzandolo, un titolo con cui inevitabilmente i film venuti dopo si sono dovuti confrontare fin troppo spesso per i motivi sbagliati perché le influenze e l’eredità del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan non si devono tradurre per forza nella cupezza o nell’estrema serietà della pellicola, che qui con questi personaggi è giusta, ma in qualcosa che emerge nell’amalgamare i fumetti con i temi e le morali che si vogliono trattare con la personalità dei vari registi. Film come Logan ma anche Captain America: The Winter Soldier, Guardiani della Galassia e per certi versi anche il sottovalutato Iron Man 3 e Deadpool sono indubbiamente debitori a Il Cavaliere Oscuro.

25 pensieri su “Il Cavaliere Oscuro – Recensione

  1. il fulcro meraviglioso di questo film è decisamente l’interpretazione che Heath Ledger ha dato del Joker, a dire poco straordinario… tutto il resto non mi sento di sottolinearlo particolarmente.
    senza dubbio Nolan da il suo tocco che non si fa aspettare, e che da spessore, ma non so quanto possa essere notevole

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    • Non so perché ma il tuo commento è finito in spam. Anche io ho apprezzato l’interpretazione di Ledger ma ho sempre pensato che la sua morte abbia aiutato il film, e dubito fortemente senza voler togliere nulla all’attore che da vivo avrebbe vinto l’Oscar.

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  2. Gli preferisco il terzo film; questo, pur molto bello, è figlio dei suoi tempi e secondo me rimane confinato -alla lunga- nel suo tempo.
    Il terzo è epico, è Batman puro, è l’unico epilogo possibile per Batman.

    Moz-

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    • De gustibus. Personalmente lo trovo il più debole di tutti e tre e con più difetti. Per quanto mi sia piaciuto il finale non son d’accordo nel dire che è l’unico epilogo possibile per Batman, lo è per questo Batman, per questa versione che è convinto di poter farla finita con questa vita e di poter vivere una vita normale, come dice proprio ne Il Cavaliere Oscuro e fa nel sequel. Il Batman dei fumetti no, non ce la fa, è troppo ossessionato dalla lotta al crimine, gli unici contesti in cui ricordo di averlo visto mollare sono Il Ritorno del Cavaliere Oscuro e Batman Beyond, degli scenari futuri molto negativi e pessimisti dove inevitabilmente torna in attività, o per fare un altro esempio nel futuro ipotetico di Kingdom Come un Bruce visibilmente invecchiato e impossibilitato alla lotta al crimine guida un esercito di Bat robot per vigilare su Gotham. Insomma la sua lotta non avrà mai fine fino a quando non muore. Nel film tutto questo ha un valore più simbolico.

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      • Beh, io sono un fan di Kingdom Come e della deriva batmaniana fatta di robot.
        Però il finale dell’opera, con Batman che finalmente cede il testimone a qualcuno di cui si fida ciecamente, posso immaginarlo. ovviamente nei fumetti non succederà mai, perché tanto non ci sarà alcun finale^^

        Moz-

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        • Certo ma indipendentemente dal fatto che non lo vedremo mai un finale in continuity Bruce potrebbe mollare solo in punto di morte e non per vivere una vita felice, in questo è molto più fedele quello di The Lego Batman Movie che pure con la criminalità allo 0% non può fare a meno di vigilare a differenza di quello di Nolan che si ritira per ben otto anni.

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  3. A me il film piacque molto, ma come hai scritto tu paradossalmente funzionava bene lo stesso anche Batman… Senza Joker magari no, perché è stato veramente straordinario Ledger a suo tempo, e dire che quando annunciarono la sua parte come Joker molti storcero il naso!

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    • Quando dico che funzionerebbe anche senza di loro intendo come personaggi, cambia i nomi e toglici i costumi e il risultato sarebbe il medesimo. Diversamente da un film degli X-Men a caso, il primo che mi è venuto in mente.

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  4. Purtroppo ricordo il secondo film come quello col Joker peggiore di tutto i tempi, interpretato da un attore sopravvalutato, alla ribalta più per la sua prematura morte che per merito. Eckhart è un signor attore, non citando gli strepitosi Oldman e Bale perché sono i buoni.
    Il primo resta uno dei miei film preferiti.
    Il terzo mai visto, uscito nel periodo in cui i cinecomics hanno iniziato a stancarmi.

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    • No dai il peggiore è il Joker di Leto ma effettivamente già chiamarlo Joker è esagerato. Personalmente l’ho apprezzato ma come dicevo poco su in risposta a Patalice son d’accordo magari non nel definirlo sopravvalutato (con lui avrò visto si e no due film) ma nel dire che la sua ribalta fu merito del film e ripeto se non fosse morto dubito avrebbe vinto l’Oscar ma solo perché all’academy hanno ancora la puzza sotto al naso per questi film.

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    • A me Leto è piaciuto molto, siamo anni luce da Nicholson ma anche da quello della serie anni 60 (grandissimo attore), però più vicino al classico del fumetto: pagliaccio pericoloso. Confornto a Ledger intendo.
      Come ribadivo a quei tempi, Joker è uno che se lo incontri per casa ti metti a ridere ma poi ti fotte. Quello di Ledger era uno psicopatico che da horror b movie che ti fa cacare addosso. Quello di Leto è una via di mezzo, criminale tatuato ma col viso buono.
      Vorrei vedere però le scene tagliate di SS, volevano riutilizzarle per altri film ma ora che si vocifera Di Caprio, potrebbero finire in qualche cestino…
      All’Accademy sono ‘na massa di venduti e leccaculo. Vincono solo film strappalacrime, fai qualcosa sull’olocausto e vinci pure un una super 8 e 3 ragazzini presi da YouTube.

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      • Ma allora più che di interpretazione si tratta di scrittura del personaggio, che può piacere o meno, ma come dice pizzaDog nel suo commento riguardo al Due Facce di Aaron Eckart era impensabile in questo contesto un Joker pagliaccio del crimine.
        Quello di Leto, al di là del fatto che è stato inserito puramente per battere cassa se no col cavolo che la gente se lo filava sto film (e con o senza di lui il film è identico) e al di là di un look che per me è inguardabile e inconcepibile per il Joker, a parte il ridere e al massimo vestirsi da panda per quanto mi riguarda fa troppo poco in Suicide Squad per convincermi, poi è vero ha sempre tempo di rifarsi in futuro ma il look continuerà ad avere un enorme peso sul mio giudizio e il rapporto con Harley è totalmente da rivedere, le scene tagliate già potrebbero essere un buon inizio. Di Caprio si vocifera per un film slegato dal DCEU, una sorta di film autoriale sulle origini del Joker… ma con un attore che non è più un ragazzino. A me Di Caprio piace e sarebbe interessante ma per le origini è vecchiarello.

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  5. Ci sarebbero tantissime cosa da dire sul film [e tante altre se ne sono già dette in questi quasi 10 anni] ma alla fine è innegabile che molta della visibilità del film è dovuta a Heath Ledger, alla sua prematura morte e alla versione che Nolan ha voluto dare al pagliaccio del crimine.
    Batman è in linea col precedente film, Harvey/Due Facce è la naturale conseguenza del realismo che Nolan e compagnia hanno voluto dare il film [nessuno nel 2008 avrebbe fatto un film su Batman con un Due Facce mezzo viola e coi vestiti cuciti a metà…nessuno] ma per il Joker hanno preso quello che dovevano prendere dal fumetto e il resto è stato creato ad hoc per il film [che, per quanto ottimo, ritengo il meno batmaniano dei film su Batman]. È più anarchico che folle, è più inquietante che sarcastico, è più mostro che freak. Se non fosse stato per Ledger, non so se questo film [e di conseguenza l’intera trilogia e, probabilmente, anche la carriera di Chris Nolan] avrebbe avuto tutto questo successo e tutta questa risonanza sui cinecomics [ma anche su altri film] futuri.

    Detto questo, devo dire di aver apprezzato moltissimo l’Harvey di Aaron Hekart. Più che un villain l’hanno fatto diventare un anti eroe, una specie di Punitore che opera in una zona di giustizia grigia [alla fine la sua vendetta lo porta ad uccidere solo gente cattiva o che ha lavorato con dei cattivi] con delle [giuste] motivazioni. E poi a dirla tutta è il personaggio con il percorso più interessante di più in tutto il film, è l’unico che ha un inizio, un’evoluzione e una fine. È uno dei miei villain preferiti e, nonostante i cambiamenti fatti dal fumetto, l’ho apprezzato moltissimo.
    Bruce invece l’ho trovato sotto tono, troppo in fissa con la pollastra nella prima metà di film e troppo motivato dalla sua morte nella seconda parte. C’è poco Batman, al suo posto potrebbe esserci James Bond, il film non cambierebbe di una virgola.

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  6. Uno dei miei film preferiti. Mi ricordo che andai a vederlo nel 2008 (aargh! Parliamo ormai di 9 anni fa!) solo perché si parlava della interpretazione di Ledger al tg. Mi ha lasciato senza fiato. E hai ragione nel dire che molti cinecomics successivi sono debitori del lavoro di Nolan, c’è un prima ed un dopo il Cavaliere Oscuro, anche se nessuno – secondo me – è riuscito ad avvicinarsi ad uno stile ed un’impronta che mescola thriller e parti “fumettistiche”(velate di pseudo-realismo) talmente bene da piacere anche a chi non è un fan dei fumetti. A questo aggiungiamoci un cast di tutto rispetto (con Bale che è uno dei migliori attori in circolazione per non parlare del Joker che ha colpito l’immaginario collettivo grazie ad un Ledger maestoso), una colonna sonora mostruosa ed una trama che non annoia mai lasciandoti sempre sul filo della tensione, ed il gioco è fatto.
    Dopo Nolan la Warner ha cercato di ricominciare con uno stile ibrido (serioso ma stavolta non pseudo-realista – e non potrebbe esserlo con Superman di mezzo) ma temo purtroppo, che il DCEU non sappia che strada prendere. Ho la sensazione che si stia virando verso lo stile Marvel, con tanti saluti ad una varietà stilistica e di tono che avrebbe giovato ad entrambi gli universi rivali.
    Sta di fatto che il Cavaliere Oscuro è un film che ricordo e riguardo sempre con piacere mentre le decine e decine di cinecomics usciti dopo sono caduti nell’oblio. Nolan ha fatto centro.

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    • Mah, non vedo nemmeno un motivo per cui si debba mescolare thriller e fumetti per altri cinecomics, ogni personaggio ha il suo stile e il suo genere e i film che ho citato in quello son riusciti a seguire l’esempio de Il Cavaliere Oscuro.
      La Warner non ha mai avuto un idea precisa, da ben prima della nascita del DCEU. Lanterna Verde fu realizzato sulla falsariga del primissimo Iron Man, Man of Steel e in parte BvS su quella de Il Cavaliere Oscuro, Suicide Squad su Guardiani della Galassia. Sembra che inseguano il successo del momento ma finiscono con il scimmiottare se stessi e la concorrenza, solo Wonder Woman finora è riuscita a dare una parvenza di spontaneità senza però eccellere.

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  7. Credo che la trilogia di Nolan, senza voler togliere niente a nessuno, possa rappresentare la massima espressione cinematografica del mondo supereroistico. E come dici tu, molti prodotti Marvel e DC sono debitori delle pellicole di Nolan.

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