Infini-T Force vol.1 e 2 – Recensione

Infini-T Force vol.1

Anche il Giappone ha i suoi Avengers! (o Justice League se preferite)

Infini-T Force è un seinen manga iniziato sul finire del 2015 che riunisce i più famosi eroi della Tatsunoko Productions scritto da Kodachi Ukyou e disegnato da Ejiri Tatsuma per celebrare i 55 anni della casa produttrice. Gli eroi in questione sono Gatchaman-1 ovvero Ken il Falco (da Gatchaman, conosciuta in Italia come La battaglia dei pianeti) , Hurricane Polimar, Kyashan il ragazzo androide e Tekkaman il cavaliere spaziale. Tutti nomi noti a chi è cresciuto tra gli anni 70 e 80, ma anche per chi è arrivato dopo è impossibile non aver mai sentito parlare di almeno uno di questi personaggi, io steso ammetto senza problemi di non aver mai visto per intero una sola di queste serie, ho giusto qualche ricordo di Kyashan e Tekkaman, ma esteticamente li ho tutti ben presenti. Tutte serie nate negli anni ’70 e andate in onda in Italia solo nei primi anni ’80, nate sulla scia dei supereroi americani.

La storia vede protagonista una giovane ragazza, Emi Kaido, che si vede recapitare a casa una matita che reca la scritta “esaudisco ogni desiderio”, non si sa chi l’abbia mandata ma dopo essere stata presa in ostaggio da un malvivente ha desiderato fortemente degli eroi, è così che fanno la loro entrata Ken il Falco e compagnia. Il primo volume è molto introduttivo, i quattro capitoli contenuti servono ognuno a presentare un singolo eroe, che scopriamo essere arrivati da epoche diverse in momenti diversi, e per questo motivo ho voluto aspettare l’uscita del secondo volume per poterne parlare meglio a storia inoltrata, in realtà anche il secondo volume se la prende molto comoda e si concentra molto su G-1 e Polimar, Kyashan invece agisce poco mentre Tekkaman si limita ad osservare, ma iniziano a mostrarsi i nemici rimanendo però ancora totalmente avvolti nel mistero.

Infini-T Force vol.2

Ovviamente la serie punta tanto sull’effetto nostalgia e si rivolge soprattutto a chi conosce già le serie originali ma è comprensibilissima anche a chi, come me, sa poco e niente, nel primo volume viene spiegato tutto il necessario a spiegare e far capire chi sono i protagonisti e cosa hanno vissuto.

I disegni di Ejiri Tatsuma sono piuttosto normali, nessuno stile particolare o realistico, i costumi degli eroi sono stati ridisegnati e modernizzati rispettando il design originale, il risultato è decisamente ottimo, potete farvi un idea con Ken e Polimar rispettivamente in copertina nel primo e secondo volume, le scene d’azione sono buone e non mancano i momenti più leggeri con i classici disegni deformed.

Detto così non sembra nulla di esaltante ma nel complesso questi primi due volumi mi hanno convinto e proseguirò più che volentieri la serie, la lettura è scorrevole nonostante questa lentezza narrativa, nella speranza che poi nel terzo o al massimo nel quarto la storia ingrani davvero, ma soprattutto incuriosisce quanto basta il lettore che potrebbe avvicinarsi alle serie classiche, nel mio caso ci sono riusciti anche se dubito troverò mai il tempo per vedere gli oltre cento episodi di Gatchaman, sugli altri si può lavorare.

C’è anche una serie o un film animato in 3DCG ma pare uscito da un videogioco, ne faccio a meno per ora, in futuro chissà.

La scheda
Titolo: Infini-T Force vol.1 e 2
Edizione italiana: J-Pop
Edizione originale: Tatsunoko Productions
Storia: Kodachi Ukyou
Disegni: Ejiri Tatsuma
Formato: brossura con sovracoperta
Prezzo: € 5,90 ciascuno

25 pensieri su “Infini-T Force vol.1 e 2 – Recensione

  1. Mamma mia, potrebbe essere una figata!
    Cioè… davvero una Justice League di eroi giapponesi, per quanto le premesse mi paiono più da grande omaggio scherzoso che altro… Però OK *__*

    Moz-

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  2. Cioè ragazzi, questo molto meglio di Avenger, Justice League..non me ne vogliate 😛 Premetto che queste quattro serie storiche le conosco di straforo (meglio Kyashan e Hurricane Polimar), ma mi ispira molto di più leggere le loro avventure che quelle dei mitici supereroi americani 😛

    Poi sì, immagino che la storia fatichi a decollare perché devono presentare tutti e tutto…

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  3. Non mi attira per niente, nonostante io sia un fan degli originali e abbia visto tutti gli episodi (strano che tu non li abbia mai visti, non sei molto più piccolo di me), tranne Takkaman.
    Non mi fa impazzire l’idea di vederli tutti insieme, sembra un crossover forzato tipo quando la Bonelli o la Star scimmiottano gli americani.
    Poi sai come la penso col modernizzare i costumi… sono sempre a favore della classica calzamaglia mentre non sopporto tutte queste imbottiture, pieghe, rilievi che non le abbelliscono affatto.
    Per i disegni posso giudicare solo dalle due copertine e non mi piacciono, troppo mangosi quando gli anime avevano uno stile molto occidentale.

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    • Si boh, di quando ero piccolo piccolo ricordo benissimo i tantissimi robottoni ma questi mi pare di averli conosciuti solo da più grandicello.
      Non è la prima volta che questi personaggi incrociano le loro strade, era già successo in qualche oav e qualche videogioco. Sui costumi la penso anche io come te ma a sto giro mi han convinto, i disegni invece effettivamente son troppo mangosi, che per quanto mi riguarda non è un difetto ma questi sono piuttosto anonimi e privi di personalità.

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  4. Sto leggendo il manga dopo essermi visto tutto l’anime (che ho recensito proprio ieri sul mio blog).
    Non mi sta dispiacendo anche se lo trovo un poco inferiore a livello contenutistico rispetto all’anime. Spero non si riduca semplicemente ad un gioco nostalgico tutto esclusivamente basato sul peso dei personaggi. La cosa che mi ha conquistato dell’anime è che paradossalmente i quattro eroi sono quasi marginali rispetto allo svolgersi della trama portante…

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  5. Alla fine ho pigliato il primo e penso che gli darò una possibilità: ha un che di “crossover/multiverso” che con me vince facile.
    Il problema dei disegni, secondo me, è che sono troppo puliti: non sono brutti, ma gli manca qualche guizzo…

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