Spider-Man: un nuovo universo – Recensione

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Con un po’ di ritardo anche noi abbiamo finalmente visto Spider-Man: un nuovo universo (Spider-Man: into the Spider-Verse) film prodotto dalla Sony, vincitore del Premio Oscar al miglior film d’animazione e Golden Globe al miglior film d’animazione nel 2019.

Voglio essere breve, anzi brevissimo. I premi come miglior film d’animazione ci stanno tutti, sono davvero meritatissimi. Il film di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman è esteticamente e tecnicamente qualcosa di davvero unico combinando le animazioni digitali con il disegno tradizionale, spesso preso direttamente dai fumetti (il Kingpin puramente Sienkiewicziano è meraviglioso), il risultato è eccezionale, così colorato, pop, fluido e incredibilmente credibile.

Ma è davvero il miglior film di Spider-Man? In tanti lo hanno definito tale e per quanto mi riguarda la risposta è no, per la sua natura totalmente diversa da quella dei film che lo hanno preceduto e questa volta non mi riferisco al fatto che sia animato e non un live action, è proprio la struttura narrativa ad essere così diversa da renderlo imparagonabile con quanto visto prima, si può permettere cose che i film precedenti non potevano fare, e senza quei film non si poteva avere questi, non è una cosa poi tanto diversa da quanto fatto con lo Spider-Man MCU, liberi dal fardello di dover raccontarci per l’ennesima volta una storia di origini, quella di Peter Parker ovviamente, cosa su cui ci scherzano pure su, ma in fondo è la storia di origini di Miles Morales, il nuovo Spider-Man, protagonista principale della pellicola.

A livello di trama Into The Spider-Verse è piuttosto semplice, certo è divertente ma non eccellente, i personaggi a parte Miles e soprattutto Peter B. Parker, uno Spider-Man quarantenne e un po’ fallito, ancor di più per gli standard del classico Peter Parker, sono tutti abbozzati, certo funzionali alla trama ma nemmeno sempre, gli altri Spider-Men, esclusa forse Spider-Gwen, sono puramente superflui, che ci siano o meno non fa molta differenza, anche se non nego rendano il tutto più divertente, e qui mi chiedo cosa permetta a questo film di poter usare dosi tanto larghe di umorismo, se non il semplice fatto che sia un film d’animazione.

Perché dai, ammettiamolo, si fosse trattato di un film con attori in carne ed ossa il solito pubblico di nerd rompini avrebbe fatto letteralmente le pulci alla trama banalotta e all’alto tasso di umorismo, cosa che per certi versi trovo un po’ avvilente per il genere, senza nulla togliere ai suoi meriti, che è un po’ la stessa cosa che provo per la vittoria del Leone d’Oro a da parte del film Joker di Todd Phillips, e anche in questo caso non avendolo ancora visto voglio mettere in dubbio la sua bellezza ma mi pare incredibile come i primi veri riconoscimenti importanti a film tratti da fumetti siano andati ad un film d’animazione e ad un film il cui regista e produzione han preso nettamente le distanze dal media d’origine, quasi con odio ma sfruttandone il nome, quando forse qualche riconoscimento lo si poteva già dare a ben altri film, e no, non mi riferisco a Black Panther come miglior film la cui nomination fa gia ridere così.

Sicuramente non è questa la rivincita dei supereroi al cinema che ci meritiamo, forse un inizio ma ancora non abbastanza.

10 risposte a "Spider-Man: un nuovo universo – Recensione"

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  1. Non ho visto i film, mai fan rompini dovrebbero considerare che, anche se i fumetti di Spider-Man non sono esattamente comici, hanno solitamente un certo grado di ironia.
    O lo avevano: non leggo Marvel da molto, non so se siano diventati totalmente seriosi 😛

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    1. Il fatto è che questo è proprio comico in certe scene, certo non mancano i momenti drammatici eh, ma mi par di capire che essendo un film animato sia esentato da tutta una serie di pretese che si hanno, inspiegabilmente, per i film dal vivo dove le critiche si sprecano per molto meno.

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  2. Un film d’animazione ottimo! Ci sono vari tipi di animazioni in questo film (e lo vediamo con Peter Porker, Peni Parker e anche lo Spider-man noir). Inoltre aveva una trama molto interessante e personaggi costruiti benissimo. Uno dei migliori film di Spider-Man insieme ai primi due di Raimi.

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  3. Giudicandolo soltanto come cinecomic supereroistico, hai perfettamente ragione nel ridimensionare questo comunque bellissimo lungometraggio, ma si sa che soprattutto il web oramai si muove per massimalismi: tutto è merda o oro, mentre i distinguo sono obbligatori (guarda il successo, certamente meritato, di una serie come The Boys, messa su un piedistallo di capolavoro assoluto da chi pensa si tratti di una storia di un approccio rivoluzionario, perché non ha mai letto un comic irriverente come, tra i tanti ma non unici, quelli scritti da Ennis).

    Non ho citato la fiction creata dal papà di Supernatural a caso, perché anche per questo Spiderman animato la maggior forza espressiva sta proprio nella scelta del medium (come per The Boys la scelta popolare della TV, così per questo Spiderman la scelta di entrare nell’agone mainstream dei cinecomic supereroistici), cosa che implicitamente ha portato come valore critico aggiuntivo il confronto con ciò che c’è stato prima: nel caso dell’arrampicamuri non parliamo di una zozzeria inguardabile come Spawn o Daredevil o Elektra (praticamente degli inediti), ma di film comunque importanti e pensati, iniziati con il ciclo di Sam Raimi.

    Insomma, concordo con tutto ciò che hai scritto, salvo ringraziare la Sony che ogni tanto permette alla creatività di registi e sceneggiatori di fare esperimenti visivi, tra alti e bassi, tra capitomboli rovinosi e guizzi geniali: a livello animato parliamo infatti di un vero gioiello, con davvero pochi paragoni all’altezza e sarebbe più giusto giudicare questo film così, nel suo ambito, senza appioppargli meriti che non ha e che forse non ha nemmeno cercato…

    P.S. il matrimonio non ha indebolito la vostra forza espressiva, anzi!

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    1. E no dai, Daredevil non era così inguardabile 😛 o comunque non era al livello di Elektra, certo Ben Affleck non c’azzeccava niente e alcune scene fanno ridere i polli (la lotta con Elektra al parchetto…), ci guadagna un po’ con la director’s cut, alcuni tagli per la versione cinematografica sono davvero insensati.

      Su The Boys avevo scritto tempo fa e per quanto mi sia piaciuta fallisce in parte nel rispettare lo spirito dell’opera originale, qua finiamo con l’empatizzare con i super (Patriota e Black Noir esclusi per motivi diversi), cosa che Ennis non voleva fare. Rimane una serie di alto livello, ma in ambito supereroi per quest’anno continuo a preferirgli The Umbrella Academy, paradossalmente The Boys lo amo a fumetti mentre Umbrella Academy mi ha un po’ deluso, anzi deluso non è il termine adatto ma mi ha convinto meno rispetto alla serie tv.

      Ma tornando a Spider-Man, io non ce l’ho nemmeno con il film in sè, ha il “merito” di aver spezzato la serie di Oscar assegnati a turno a Disney e Pixar, che tra uno Zootropolis e un Coco meritatissimo si son portati a casa anche quello per Frozen, ribadisco che i suoi premi sono strameritati come film animato, è questa pseudo rivincita dei cinecomics al cinema che non mi convince, è una rivincita solo in apparenza, con un film animato da una parte e un pagliaccio su cui han montato un film (e un caso mediatico con la questione cinecomics si/no) dall’altra, mi sembra un modo per giudicarli in modo distaccato dal genere di appartenenza, perché trovo davvero incredibile la nomination a miglior film di Black Panther (tra le altre…) quando forse se le meritavano film come Il Cavaliere Oscuro o persino Logan. Ma io penso anche che l’Oscar a Heath Ledger lo abbiano assegnato più per dovere che per volere, senza nulla togliere all’ottima interpretazione dell’attore. Non so se mi sto spiegando come si deve, è la stanchezza XD

      Momento smieloso e forse un po’ stucchevole in risposta al P.S.
      Partendo dal fatto che sei sempre troppo buono con me, lei se li merita davvero i complimenti, io un po’ meno, abbiamo la fortuna di condividere le nostre passioni come forse poche coppie possono fare, questo ci permette di confrontarci e parlare di argomenti che al di fuori, e spesso anche all’interno dell’internet, non possiamo affrontare, perché in un modo o nell’altro non veniamo capiti, o franitesi. Molti degli articoli che scrivo di mia mano sono frutto delle riflessioni che nascono dalle nostre discussioni su questa o quella cosa, certo senza la poetica e il pathos che ci mette lei nei suoi pezzi XD

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      1. Oh, si, ti sei spiegato benissimo, cosa davvero pregevole considerando che stavi parlando di argomenti a forte rischio di fraintendimento: citi fiction e film talmente noti e chiacchierati che per ciascuno di essi é quasi impossibile fare una critica estetica serena, perché con loro è sempre tutto filtrato dai non-detti, dai sentimenti di adorazione o al contrario di saturazione, per i quali pubblico e critica si muovono quasi a comando, in modo ondivago, in base alle mode non del periodo ma del secondo e persino dell’istante ed anche noi, amanti dei fumetti ed abbastanza obiettivi critici dei film da essi tratti, siamo come sconvolti da tutte le sovrastrutture culturali che giudicano un’opera sulla carta ancora prima che sulla sua messa in scena… Accade così che tutti si riempieno la bocca di parole che non sono le loro, pronti a mettere sul podio più alto un’opera che non hanno nemmeno visto ed altrettanto pronti a buttarla giù.

        Per me gli autori sono importanti, molto importanti e per questo, aldilà delle mode una miniserie come Umbrella Academy batte The Boys non sul suo essere più o meno originale o controversa (che termine schifosamente ruffiano, tra l’altro), ma solo sul suo essere fatta meglio, perché uno scrittore come Steve Blackman (Bones, Fargo, Altered Carbon, etc.) è molto più raffinato ed artisticamente affidabile di un Eric Kripke (Supernatural, Timeless, Revoution), specializzato in prodotti più teen.

        Concordo con te anche sul giudizio opposto e speculare sui fumetti da cui le due fiction sono state tratte.

        Sul P.S. ti dico che siete una coppia fantastica, con approcci diversi al medesimo argomento che per questo si integrano… Altrimenti, sai che palle sentire due blogger parlare con la stessa voce (noi pensiamo, noi facciamo, a noi piace… Bleah!), ma che bello invece leggere le parole di due spiriti affini ed assieme indipendenti, che si stimano e che dialogano su diversi punti di vista… Grandissimi!

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