SJW, razzisti e la follia del web

Sui social network, e talvolta sui blog, in base alla persona con cui mi sono confrontato (“confrontato”, fa già ridere così) sono stato etichettato come social justice warrior o come razzista (o più in generale come discriminatore). In realtà non sono né l’uno né l’altro, sono entrambe due categorie che detesto con tutto me stesso, per il semplice fatto che non sono poi tanto diversi tra loro, per modi, toni, e soprattutto per la totale incapacità di esprimere le proprie idee in modo critico, inversamente proporzionale alla loro capacità di travisare il senso delle cose che gli vengono dette. Tutto diventa bianco o nero, in tutti i sensi, “o sei con noi o contro di noi”, non può esserci un confronto vero se non si prova nemmeno ad ascoltare l’altra parte e diventa tutto uno scontro, un continuo urlarsi l’uno contro l’altro “buonista” o “razzista/omofobo/misogino/transfobico”. Ma se da parte di razzisti, omofobi e misogini, quelli veri intendo, questo atteggiamento me lo posso anche aspettare, anzi me lo devo aspettare, mi stupisco nel vedere tanta aggressività da parte della controparte che vorrebbe essere nel giusto e aperta al confronto, una tale aggressività da essere pure peggio, proprio in virtù del fatto che dovrebbero essere migliori di così, cosa che mi ha portato a sopportarli ancora meno dei vari razzisti, omofobi e compagni, e ho sempre più il sospetto che molti, non dico tutti, di questi social justice warrior lo facciano più per ego che per vero altruismo, nel giro di due o tre scambi di battute (in cui il 90% delle tue argomentazioni viene bellamente ignorato) si finisce inevitabilmente per fare sfoggio dei propri titoli di studio, del proprio lavoro, di quante cose belle fanno nella vita per migliorare quella degli altri, e fa un po’ ridere che spesso queste discussioni partano da cose per lo più frivole che spesso e volentieri turbano più loro che i diretti interessati, intenzionati a trascinarci in un mondo distopico di Orwelliana memoria.
La verità è che io sono un individuo, come tale ragiono con la mia testa e preferisco non appartenere a nessuna di queste categorie, che discriminare una persona in base al suo sesso, al suo aspetto, alla sua pelle sia sbagliato dovrebbe essere scontato, purtroppo non lo è. ma esprimere un gusto personale, che sia argomentato e non solo basato sul pregiudizio chiaramente, su un cambio etnico o sessuale in una stupidissima serie tv non fa necessariamente una persona razzista. Perché il mondo non è solo bianco o nero come credono questi personaggi, ma è fatto di sfumature.
Perché non è possibile che (esempi totalmente a casaccio) se difendo il reboot di She-Ra per il suo essere inclusivo sono un SJW e un attimo dopo sono un razzista se vi dico che Idris Elba (attore che mi piace tantissimo, che tra l’altro si è espresso in modo più che giusto su sta storia delle censure e dei disclaimer) non mi va bene nel ruolo di Roland ne La Torre Nera per via di tutta una tematica presente nel romanzo che così verrebbe a meno o banalizzata (ma tanto alla fine fa schifo tutto il film per cui il problema non si pone), anche perché poi sono lo stesso che non si è lamentato di L nero in Death Note made in USA perché Death Note lo puoi anche ambientare su Giove e il risultato non cambierebbe (sempre che se ne rispetti il senso ovviamente) e che ha accettato la Torcia Umana black dei Floppissimi 4 di Josh Trank, anche perché paradossalmente era l’unico personaggio con un briciolo di carattere fedele al fumetto. E pensare queste cose non vuol dire nemmeno essere incoerente, ribadisco il concetto di sfumature.

Una cosa è sicura, faccio incazzare tutti in egual modo, senza distinzioni.

11 pensieri su “SJW, razzisti e la follia del web

  1. Più passano le settimane, più spero che il multiverso sia una verità, perché vivere in questo mondo sta diventando stancante 😦
    Il problema è che avendo delle blande aspirazioni “artistiche” (mi piace scrivere storie, anche se non sono bravissimo) so già che qualche babbeo/a finirebbe per farmi la psicanalisi da supermarket e costruirmi un’immagine degna di chissà che mostro morale sulla base di qualche argomentazione pretestuosa XD

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    • Si sta instaurando una roba da regime, c’è da avere paura sul serio, dobbiamo pesare attentamente ogni parola perché questi individui possono attaccarsi a stupidate e trasformarti agli occhi degli altri in un mostro per davvero, non capiscono che questo può essere davvero dannoso per certe persone.
      Rimanendo nell’esempio della Torre Nera ricordo che scrissi una cosa tipo “alla fine Idris Elba è il minore dei problemi”, non l’avessi mai fatto! “sei tu a farne un problema!” ma io cacchio non ho un problema con Idris Elba, la sua persona o la sua etnia, si parlava del contesto del film. Roba assurda, perché penso che chiunque dotato di capacità di intendere e volere sia consapevole del fatto che le discriminazioni siano sbagliate.

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  2. Il dialogo è un qualcosa di magnifico dove due persone, due universi si incontrano e mettono in mostra tutte le loro differenze e le loro somiglianze. Purtroppo la gente non vuole discutere, la gente vuole avere ragione e in molti casi certi gruppi di estremisti tendono a fare un gran danno a chi vuole esprimersi veramente. La cosa brutta di queste persone è che urlano per avere ragione e così facendo sovrasstano chi invece ha veramente qualcosa da dire, qualcosa anche di molto intelligente.

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  3. L’importante è urlare sempre e comunque, nei social in primis, dai quali il metodo di comunicazione si diffonde anche nelle occasioni esterne ai social stessi, vedi dibattiti televisivi.
    Io ho tutta una serie di idee sulle attuali tendenze omofobe/anti-omofobe, razziste/anti-razziste, eccetera, che ogni tanto mi viene voglia di mettere per iscritto sul blog. Però poi lascio perdere perché verrei probabilmente attaccato su due fronti, e non ho voglia di farmi venire il mal di pancia.

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  4. Molta gente riesce a considerare gli altri solo chiudendoli in una definizione data senza una vera conoscenza. Internet poi è piens di giudici e critici d’ogni sorta. Sii senpre te stesso e fregatene. 😊😉

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  5. L’ipocrisia di quelli che si credono i “buoni” è raccapricciante. Come gli antifascisti sui social, non accettano il confronto, sono intolleranti con chi la pensa diversamnte e sono più fascisti dei veri fascisti che criticano/insultano.

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