Batman: Reptilian

Recensione di Batman: Reptilian, miniserie scritta da Garth Ennis e disegnata da Liam Sharp per l’etichetta Black Label di DC Comics.

Batman: Reptilian è una miniserie di sei numeri pubblicata dalla DC Comics tra Giugno e Novembre 2021 sotto l’etichetta Black Label, marchio che nelle intenzioni dell’editore dovrebbe sostituire la fu Vertigo per le pubblicazioni mature ma con un nome decisamente meno figo, in cui il Cavaliere Oscuro indaga su un misterioso individuo che sta letteralmente massacrando i criminali di Gotham e tutti gli indizi sembrano portare a Killer Croc. A scrivere la storia abbiamo quel simpaticone di Garth Ennis (Preacher, The Boys, Punisher), e già per me questo era praticamente un invito a nozze, mentre ai disegni Liam Sharp (Judge Dredd, Green Lantern). In Italia la miniserie è arrivata con poco distacco grazie alla solita Panini Comics che l’ha pubblicata in spillato tra Novembre 2021 e Maggio 2022.

Dicevo un invito a nozze perché Ennis è uno dei miei autori preferiti di sempre, se non il mio preferito quando si parla di comics, a memoria non ricordo di aver mai letto prima alcuna storia di Batman realizzata da lui, al massimo ho visto Tommy Monaghan vomitargli sulle scarpe nel primo numero di Hitman, giusto per evidenziare per l’ennesima volta la simpatia che prova l’autore irlandese per i supereroi. Ero molto curioso di vedere un autore così esagerato e sopra le righe come Ennis alle prese con Batman in un etichetta come Black Label che dovrebbe garantirgli la massima libertà espressiva.

Nei fatti mi ero solo illuso e le pubblicazioni precedenti lette sotto la stessa etichetta (Harleen, Batman: Cavaliere Bianco, Superman: Anno Uno) avrebbero dovuto farmi da monito, non brutte storie sia chiaro ma Black Label è un etichetta matura solo nelle intenzioni che non ha niente a che vedere con la Vertigo, non ne ha minimamente il coraggio, la qualità o anche solo l’autorialità, poco importa se serie come Preacher o Fables oggi portino questo marchio, è solo un modo comodo, per la DC, di mettere sotto lo stesso tetto tutto ciò che non fa parte della continuity, motivo per cui ci troviamo anche diversi Elseworld e storie come Watchmen, perché quello che salta subito all’occhio ad una prima lettura è che ci troviamo tra le mani un Garth Ennis con il freno a mano tirato.

Dalla prefazione e postfazione del serie scopriamo che la storia venne pensata diversi anni addietro come arco narrativo per The Legends of the Dark Knight, storica serie regolare di Batman suddivisa in cicli realizzati da autori di alto profilo, e doveva essere disegnata da Steve Dillon, storico collaboratore di Ennis su serie come Preacher e Punisher scomparso troppo presto, ma venne bocciata. A leggere la bozza originale proposta alla DC all’epoca contenuta nell’ultimo numero è chiaro come una storia del genere sarebbe stata difficile da inserire in continuity, non così forte nei contenuti ma quanto basta da mettere in difficoltà una normale pubblicazione, soprattutto per le pesanti conseguenze lasciate sui criminali di Gotham, quindi alla fine ci troviamo tra le mani un prodotto che era troppo per essere pubblicato tra le “normali” serie ma che a conti fatti è troppo poco per essere un prodotto davvero maturo e ai livelli della fu Vertigo, in fondo la storia non è poi molto lontana dai canoni del classico Batman, si distingue solo dal taglio ironico, cinico e grottesco che l’autore riesce a dare al Crociato Incappucciato, almeno in questo lo stile di Ennis è ben riconoscibile, perché anche la violenza è solo lasciata intendere o descritta, nulla di esplicito, e dopo un inizio non esattamente all’altezza delle aspettative, facciamo proprio deludente con i primi due numeri per i motivi di cui sopra, ad una rilettura completa, che risulta decisamente scorrevole, la storia pur nella sua semplicità assume tutto un altro fascino, proprio grazie alla sua ironia e al cinismo di questo Batman che è un po’ quello che salva la baracca, e il suo Alfred è forse tra quelli scritti meglio, quindi tutto sommato Reptilian almeno diverte, che è già qualcosa, e ha di interessante come voglia mettere sotto una luce diversa un personaggio come Killer Croc, rielaborandone le origini. Per quanto riguarda i disegni, senza nulla togliere al compianto Steve Dillon, non credo che senza gli splendidi dipinti di Liam Sharp sarebbe stata la stessa cosa, buona parte del fascino di Reptilian sta nelle sue bellissime e cupe tavole, il suo Batman è forse uno dei più belli di sempre a mio parere e rievoca molto le atmosfere di 2000AD, pur con la consapevolezza che anche Dillon esordì sulle pagine della storica rivista inglese.

Classificazione: 3 su 5.

2 risposte a "Batman: Reptilian"

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  1. Lo trovato sfizioso, mi sono fatto due ghignate anche se si sente l’assenza di Dillon e comunque non è tra i lavori più brillanti di Ennis, ho un post su questo fumetto pronto da mesi, un giorno riuscirò anche a pubblicarlo 😉 Cheers

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