Quando venni a sapere dell’esistenza di una serie a fumetti di Sabrina, quella della sitcom Sabrina vita da strega, in salsa horror intitolata The chilling adventures of Sabrina, pensai subito a quanto potesse essere geniale l’idea. Che il personaggio nascesse nei fumetti della Archie, di cui so poco e niente a parte qualche vago ricordo del cartoon noto in Italia come Zero in condotta e le apparizioni nelle gag dei Simpsons, lo sapevo già, ma trasformarla in un horror… c’era del potenziale! Poi a scriverla c’è Roberto Aguirre-Sacasa che ho avuto modo di apprezzare su diverse serie Marvel, in particolare su Nightcrawler una serie dalle atmosfere profondamente horror. Conoscendo un po’ il mercato italiano dei comics americani pensavo che difficilmente la serie avrebbe visto la luce qua e invece grazie a Edizioni BD eccola qua assieme alle altre serie del recente rilancio della Archie Comics. Lo scorso Ottobre infatti sono arrivati sugli scaffali delle fumetterie i primi volumi di Archie, Jughead (facenti parte del rilancio moderno della Archie Comics) e Archie tra i morti viventi e Le terrificanti avventure di Sabrina della linea Archie Horror. E quindi tornando a Sabrina, beh ecco io quando seppi della serie mi immaginavo i personaggi classici protagonisti di avventure horror, come dice il titolo, sulla falsariga di Streghe ma con più elementi horror, semplice no? Mi sbagliavo, o meglio, pensavo troppo in piccolo. Si perché le streghe di questa versione di Sabrina sono vere e proprie streghe, di quelle consacrate a Satana, di quelle che non si preoccupano delle vite umane. Da questo punto di vista posso dire tranquillamente che le mie aspettative siano state anche superate, la storia però l’ho trovata un po’ lenta a partire e un tantinello verbosa, questo primo volume ricorda molto da vicino le classiche storie di origini dei supereroi, senza volerla paragonare ad un supereroe sia chiaro. Per ora lascio un vero e proprio giudizio in stand by in attesa di sapere come prosegue la serie, forse possono andare ancora oltre fatto sta che mi è piaciuta e mi ha incuriosito abbastanza da spingermi a comprare anche Archie tra i morti viventi.
Scritta sempre da Aguirre-Sacasa e disegnata dal nostro Francesco Francavilla, il fumettaro mi aveva avvisato “Archie tra i morti viventi forse è anche più bello di Sabrina” e aveva dannatamente ragione! Per non conoscere praticamente nulla di Archie e compagnia, se non le cose di cui sopra, la serie mi ha totalmente coinvolto, i personaggi sono presentati quanto basta per farci prendere confidenza con loro e le relazioni tra di loro, nessuno spiegone, la storia entra subito nel vivo e diciamo la verità, ci piazza dentro almeno un paio di sequenze drammatiche da lacrimuccia (Vegas è davvero un colpo basso!). E niente, poi ci sono i bellissimi disegni di Francavilla. Poi però ti accorgi che un po’ di curiosità di conoscere Archie e compagnia nel loro contesto naturale ti è venuta. Ora bisogna solo stare a vedere se: a) Edizioni BD proseguirà regolarmente la pubblicazione delle serie e, visti i precedenti con Buffy l’ammazzavampiri, non ci faccia attendere troppo, e b) che Archie Comics venga ben accolto dal pubblico italiano così da permettere il proseguo delle serie (delle serie horror non mi preoccupo, delle altre due un po’ si nonostante i grandi autori coinvolti).
Proseguiamo parlando brevemente di un paio di serie Image. Partiamo con Sex Criminals di Matt Fraction e Chip Zdarsky, edita in Italia da Bao nei soliti eleganti volumetti brossurati di dimensioni ridotte rispetto al normale. Per chi non lo sapesse la storia gira intorno ad una coppia che scopre di essere in grado di fermare il tempo facendo sesso, cosa che porterà a tutta una serie di conseguenze che non sto qui ad elencarvi. Idea bizzarra quanto geniale, il pregio della serie è indubbiamente l’abilità di Fraction nel raccontare le storie personali dei protagonisti, decisamente più interessanti della storia in sé che personalmente trovo fatichi a decollare realmente, forse l’idea si presta maggiormente ad una graphic novel che non ad una serie regolare che mi pare si stia prolungando un po’ troppo, difficilmente continuerò una serie solo per leggere le storie personali dei protagonisti per quanto belle possano essere.
L’altra serie Image di cui voglio parlare è Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples, sempre edita da Bao nello stesso formato di Sex Criminals. Saga è una serie non facilmente catalogabile, è un fantasy ma è anche una space opera (molti elementi ricordano da vicino Star Wars) ma è soprattutto una storia d’amore, una sorta di Romeo & Giulietta spaziale. Saga mi ha convinto sin dal primo volume letto, ora sono giunto al quarto su sei pubblicati, e il bello è che per quanto sia costellata di personaggi e razze bizzarre (voglio dire c’è una famiglia reale di Robot con la testa a forma di tv che trasmette immagini in base alle loro emozioni), degli umani nemmeno l’ombra, tutto è trattato dannatamente in modo reale, non c’è quel distacco dalla realtà che si percepisce nel guardare uno Star Wars (a costo di sembrare ripetitivo e non per dire che uno è meglio dell’altro ma è l’esempio migliore per fare un paragone), sembra di trovarsi di fronte ad uno specchio della nostra società, le situazioni che affrontano Marko e Alana sono cose che potremmo affrontare anche noi nella vita di tutti i giorni (magia e battaglie a parte ovviamente). E i disegni di Fiona Staples sono davvero stupendi (tra l’altro è sempre lei a disegnare, almeno i primi episodi, Archie)
Chiudiamo spendendo due parole su Joe Golem: detective dell’occulto di Mike Mignola, Christopher Golden e Patric Reynolds, un fumetto di cui non sapevo nulla (ed è grave per un fan di Mignola come me) consigliatomi dallo stesso fumettaro di cui sopra. E anche in questo caso ci ha preso, piaciuto molto senza essere imprescindibile, è stata una delle letture più piacevoli degli ultimi tempi. Di che parla? Proseguo o tie-in a fumetti (devo ancora capirlo) di un libro illustrato sempre scritto da Christopher Golden con i disegni di Mignola (come già successo con Baltimore), il protagonista è un detective che indaga su casi che coinvolgono cose strane e sovrannaturali (una sorta di Dylan Dog) ambientato negli anni ’60 di una New York semi sprofondata una decina di anni prima a causa di un inondazione tramutandola in una sorta di nuova Venezia, così da creare uno scenario più suggestivo per le sue bizzarre indagini. Gli ingredienti di questa serie? Un po’ di folklore e leggende, un po’ di pulp, mostri e un detective un po’ particolare. Praticamente una solita storia di Mike Mignola (il protagonista potrebbe essere benissimo Hellboy e non cambierebbe quasi nulla), che non è affatto un difetto, non è da tutti scrivere realizzare sempre la stessa storia e allo stesso tempo renderle così unica.
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