Il Ragazzo Invisibile – Mini recensione

Chiudiamo questo 2017 parlando brevemente del film Il Ragazzo Invisibile del 2014, andato in onda in prima tv ieri sera sulla Rai che mi pare di capire sia anche tra i produttori della pellicola.

Da un premio Oscar come Gabriele Salvatores ci si poteva e doveva aspettare qualcosa di più coraggioso, invece Il Ragazzo Invisibile, primo film di supereroi made in Italy, si rivela essere banale, scontato, stereotipato (eccessivamente stereotipato), scritto male e recitato peggio, nemmeno quel belo pezzo d’uomo di Valeria Golino riesce a salvarlo.
Non che ci si aspettasse un blockbusterone come i film americani, competere con i grandi budget Hollywoodiani è impensabile, ma nemmeno uno che li scimmiottasse, il problema non è nemmeno il limite degli effetti speciali perché a ben guardare anche Lo chiamavano Jeeg Robot lo è ma compensa una trama magari non tanto più complicata ma più solida di quella del film di Salvatores, e una recitazione che si può definire tale per davvero.

Apprezzabile l’idea, anche di affiancare al progetto un fumetto ed un romanzo, ma carente nella realizzazione, alla fine il Ragazzo Invisibile non è altro che un film apprezzabile per lo più dai più piccini per la sua estrema semplicità e le sue metafore, nessuno pretendeva un prodotto maturo come il film di Gabriele Mainetti ma difficilmente può essere un film per tutti ma soprattutto non riesce ad offrire nulla di nuovo al genere.

Tra pochi giorni uscirà il sequel, Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, alzerà l’asticella o si manterrà nell’imbarazzante?